La regola dell’ottetto

Gli elementi dell’ottavo gruppo della tavola periodica sono chiamati gas nobili, a causa della loro scarsa reattività chimica. Tali elementi sono stati oggetto di studio da parte fin dalla fine dell’Ottocento quando due scienziati, Ramsey e Travers, li scoprirono e cercarono di capire, senza riuscirvi, la causa della loro scarsa reattività chimica. La causa della loro inerzia, ovvero della loro scarsa tendenza a reagire, si deve ricercare nella struttura dei loro atomi. La configurazione elettronica esterna di ognuno di essi è del tipo s^2p^6, perché otto sono gli elettroni presenti nel loro ultimo livello. Tale configurazione, detta comunemente ottetto, conferisce gli atomi una particolare stabilità e una spiccata inerzia chimica. L’elio, il cui livello è completo con soli due elettroni, per l sua configurazione elettronica dovrebbe appartenere al secondo gruppo, ma per la sua scarsa reattività viene inserito tra i gas nobili. Lewis osservò che gli elementi che non possiedono la configurazione esterna di ottetto non sono stabili come i gas nobili. Da queste considerazioni, nel 1916 Lewis enunciò la regola dell’ottetto:
un atomo è particolarmente stabile quando possiede 8 elettroni nel livello esterno.
Gli elementi che non sono gas nobili tendono a raggiungere la configurazione dell’ottetto o mettendo in compartecipazione degli elettroni, in questo caso parliamo di legame covalente, oppure cedendo o donando elettroni, in questo caso parlando di legame ionico. A queste operazioni partecipano gli elettroni dello strato più esterno o di valenza, per tale motivo vengono anche chiamati elettroni di legame o elettroni di valenza. I rimanenti elettroni e il nucleo non sono coinvolti.
La regola dell’ottetto e valida per tutti gli elementi appartenenti ai blocchi s e p della tavola periodica. In altre parole:
ogni elemento tende a raggiungere la configurazione elettronica del gas nobile a esso più vicino nella tavola periodica.

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